Wednesday, March 22, 2006

inauguro il blog il 23 marzo

E' tardi, sono quasi le tre di notte.

Stamattina la sveglia è suonata presto, una quindicina di minuti prima delle sette. Colazione con the al limone e caffè nero, poi in macchina fino a Bologna al Music Academy. Riunione insegnanti del corso di chitarra. Al pomeriggio ho registrato, con fatica vista la complessità del brano e la poca ispirazione, un brano scritto da Mattia Gorno, bassista ed ex compagno di studi all'accademia. Ho finito che erano quasi le sei, fuori pioveva e il cielo era grigio. Mi sentivo stanco, perplesso sul da farsi. Mi sono preso un caffè e sono andato a trovare James: un'ora di chiacchiere sorridenti ascoltando il nuovo cd del cantante degli Steely Dan e bevendo vino australiano. James mi ha fatto ritornare il buon umore. Alla sera per festeggiare il primo stipendio preso da insegnante alla scuola sono andato a mangiare sushi.

Il blog mi ha bloccato.
Avevo paura di iniziarlo, mi sono chiesto non ho idea quante volte cosa scrivere. Non che mi manchino le idee, piuttosto erano e sono tanti i dubbi sui contenuti.
Aprire il mio sito è stato bellissimo, creare un punto di contatto con le tante persone che si interessano a quello che faccio, ai miei progetti, alla mia musica, ma dentro di me ho sentito sempre che potevo spingermi più in là. Aprire una finestra sulla mia anima, attraverso un diario, un blog, un luogo-non-luogo dove fermare emozioni, idee, sogni e paure sotto forma di parole.
Un progetto difficile, ambizioso, per chi come me è geloso della propria intimità. Mi sento già esposto quando suono la mia chitarra rossa sul palco di fronte al pubblico. Attraversato per frammenti di secondo dalla lucida idea degli occhi puntati sulle mie dita e le orecchie tese all'ascolto delle note provo una leggera vertigine.
Ho inserito commenti alle foto nella parte immagini per sfuggire all'impegno di riempire questa sezione. Ma le foto sono ricordi, momenti cristallizzati sui quali ritornare con la memoria per rivivere le emozioni provate, per riannusare un odore, confermare l'esatto ricordo del colore di un vestito o l'interpretazione degli stati d'animo attraverso le espressioni.
Qui invece è diverso.
Questo spazio-non-spazio si occupa del presente, del momento in cui si forma l'idea. Sono qui a parlare e raccontare del dubbio, degli infiniti mondi paralleli che si creano quando opero una scelta escludendo qualcos'altro.
Qui ci saranno pezzi di vetro e schegge di legno. Suoni primordiali. Ritornerò al primo vagito del primo essere umano sulla terra. Volerò in alto uscendo dal sistema solare, senza bruciarmi le ali come Icaro e planerò su di un buco nero, attraversando infinite vite e infinite vie. Dimensioni impercettibilmente sfasate rispetto a quella in cui crediamo di vivere. Non mi resta che chiudere gli occhi, lasciar cadere la testa all'indietro e riecheggiare dentro di me il suono dell'infinito.

Le mie gambe non si fermano un momento sotto la scrivania.

Quando riesco a dilatare il concetto di tempo e spazio nella mia testa oramai non mi spavento più. Ancora mi sfugge come un anguilla tra le mani, ma lo sento e lo vedo. Mi passa attraverso lasciando vibrare il mio corpo come un diapason.
E'l'idea dell'infinito, il confine senza mura tra fantasia, sogno e pensiero.

L'unica cosa che conta davvero è la libertà.




Oggi, 23 marzo, è il compleanno di mio padre. E'nato nel 1953 e compie 53 anni.
Ti voglio bene papà, buon compleanno.

4 Comments:

Anonymous Anonymous said...

wow! così si fa...
:-)

per ora non mi viene altro...
mi riprenderò e ti lascerò un commento migliore... promesso...

23/3/06  
Anonymous Anonymous said...

Aldo, sei pieno di risorse e qualità inesauribili. Ti apri quotidianamente a nuove sfide con il mondo e con te stesso, e questo blog è uno di questi. Ti ammiro perché prendi per mano, giorno per giorno, ciò che sei. La libertà è un grande dono, tutti la possediamo ma pochi sanno sfruttarla al meglio. La si confonde con troppe banalità. Viaggiare nel proprio tempo è la più grande sfida, non è il futuro ma il presente reale e continuo.
"Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria stada fino in fondo. Quello è il momento d'inseguire i propri sogni, quello è il momento di prendere il largo, forti delle proprie convinzioni". Questo è ciò che la voce del mare suggeriva al giovane delfino Daniel (Il Delfino, Sergio Barbarèn), che lasciava la barriera corallina alla ricerca della verità. Tu lo stai facendo, stai percorrendo la tua strada fino in fondo, il tuo corpo, la tua anima, i tuoi pensieri sono diretti dove il tuo cuore pone lo sguardo. Io mi sento all'inizio del mio percorso, come appena uscita da un piccolo uovo di sicurezze e protezioni. Sarà l'effetto post laurea ma tutto ora è diverso; ora sono in mare aperto pronta ad accogliere sfide, paure, gioie, dolori. La libertà si scontra con la mia volontà. "La scoperta di nuovi mondi non ti porterà solo felicità e saggezza, ma anche tristezza e paura. Come puoi apprezzare la felicità senza sapere che cos'è la tristezza? Come puoi raggiungere la saggezza senza affrontare le tue paure? Alla fine, la grande sfida della vita consiste nel superare i nostri limiti, spingendoci verso luoghi in cui mai avremmo immaginato di poter arrivare."
Nelle nostre giornate non deve mai mancare la speranza, sola e unica luce che è sempre presente anche nel buio più totale. Ieri la tua luce è stata James, ti ha ridato il sorriso dopo ore di fatica e stanchezza. In ogni momento c'è qualcuno o qualcosa che ci sorregge, basta saperlo vedere e accogliere.
La voce del mare parlò dritto al cuore di Daniel: "Quando piombi nella disperazione più cupa,
ti si offre l'opportunità di scoprire la tua vera natura. Proprio come i sogni prendono vita quando meno te lo aspetti,
così accade per le risposte ai dubbi che non riesci a risolvere.
Lascia che il tuo istinto
tracci la rotta per la saggezza,
e fà che le tue paure siano sconfitte dalla speranza".

Carissimo Aldo, continua a seguire i tuoi sogni e la tua libertà, ti daranno più di ciò che immagini.

Un Bacio
Sonia


P.S. Tantissimi auguri al tuo papà!

24/3/06  
Anonymous Anonymous said...

La libertà è davvero un gran potere ....sei libero di pensare ... sei libero di decidere....
ogni scelta che fai è una strada che inizi e altre 100 che lasci...ogni decisione che prendi determina delle conseguenze a cascata su tutti gli aspetti della tua vita e su quella di chi ti sta vicino... è inevitabile: è come quando lanci un sassolino, anche minuscolo, nell’acqua e intorno si formano tutti quei cerchi di varie dimensioni e inarrestabili ...non puoi impedire che succeda: ogni azione provoca una reazione.. o più reazioni...
non è x niente facile valutare fino a dove e fino a chi arriveranno gli strascichi delle tue decisioni...stabilire cosa è bene, cosa è male, cosa è giusto, cosa è sbagliato...dove si trova l’imprecisabile limite tra l’amor proprio e l’egoismo .....il sottile confine tra la scelta ponderata e il mero individualismo ...in che punto esattamente la tua felicità si trasforma in prepotenza, o la tua rigenerante gioia in sterile dolore x chi ti sta accanto: non è x niente facile essere liberi...
Chiara

27/4/06  
Anonymous Anonymous said...

La libertà è davvero un gran potere ....sei libero di pensare ... sei libero di decidere....
ogni scelta che fai è una strada che inizi e altre 100 che lasci...ogni decisione che prendi determina delle conseguenze a cascata su tutti gli aspetti della tua vita e su quella di chi ti sta vicino... è inevitabile: è come quando lanci un sassolino, anche minuscolo, nell’acqua e intorno si formano tutti quei cerchi di varie dimensioni e inarrestabili ...non puoi impedire che succeda: ogni azione provoca una reazione.. o più reazioni...
non è x niente facile valutare fino a dove e fino a chi arriveranno gli strascichi delle tue decisioni...stabilire cosa è bene, cosa è male, cosa è giusto, cosa è sbagliato...dove si trova l’imprecisabile limite tra l’amor proprio e l’egoismo .....il sottile confine tra la scelta ponderata e il mero individualismo ...in che punto esattamente la tua felicità si trasforma in prepotenza, o la tua rigenerante gioia in sterile dolore x chi ti sta accanto: non è x niente facile essere liberi...
Chiara

27/4/06  

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