Wednesday, August 23, 2006

23 agosto 2006

Scendendo in auto da Vipiteno abbiamo attraversato il verde brillante dei prati. Il caldo di luglio e le pioggie intense e frequenti d'agosto hanno portato la vegetazione a qualcosa di simile ad una primavera fuori programma.
Pensavo a quanti paesaggi diversi avevo visto nelle ultime settimane, a com'era diversa la fisionomia delle persone da luogo a luogo, guardando fuori dal finestrino. Abbiamo chiacchierato fitto io e Giacomo durante la prima ora di viaggio, dopodichè lui si è concentrato sulla guida, sicura e fluida, io ho inclinato il sedile per guardare le montagne da una prospettiva diversa, quasi come se fossi disteso su un prato. Guardavo le nuvole attorno alle vette...le case, prati che un tempo erano pascoli.
Gli alberi. Pensavo al mare della Puglia e della Calabria. Alle persone che ho incontrato strada facendo. A come alcun di esse entreranno nella mia vita, altre pian piano scivoleranno nel semplice ricordo.
Anche la musica che ho suonato in questi mesi estivi ha avuto forme e contenuti diversi: dal semplice intrattenimento a quanto di più viscerale riesca ad immaginare.
Sono stati tanti i bei concerti: sicuramente a Pordenone con i Blue Mystic, al Rivagge 11 con Giacomo Kirk e Roby, a Viareggio, lago Trasimeno, Riparbella, Valdultimo e tutto il tour in Puglia con Malito e James Thompson.

Non sono stanco, nonostante le decine di migliaia di km percorsi e le tante ore di sonno perse. Sto bene, ma soprattutto c'è ancora tanto da fare. Domenica partirò per la Sicilia, suoneremo a Pollina e Favignana(isole Egadi) e faremo anche un po' di mare. Dopodichè, il 7 settembre partirò per le Hawaii. Un tour di una ventina di gg con Kirk Smart attraverso l'arcipelago hawaiano. Ormai questa è la terza trasferta in tre anni: lo sforzo organizzativo è sempre notevole, ma ne vale la pena.
Appena rientro inizierò ad insegnare al Music Academy 2000 a Bologna e proprio a Bologna mi trasferirò. Ho trovato un appartamento carino, finalmente.
Inizierà così una nuova fase della mia vita, finalmente emancipato dalla mia famiglia.
Sono curioso di vedere come sarà...la città, io, la musica, gli amici, l'amore, la famiglia...

Durante i tanti viaggi ho sentito la mancanza dei miei amici, quelli stretti. Mi è mancata un pizzico di quotidianità con loro che un telefono certo non aiuta a riempire. In questo periodo di intensi cambiamenti ed evoluzione della mia vita, gli amici sono quello specchio in cui mi guardo per meglio capirmi. Io sono loro e loro sono me.

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A Ferragosto mi sono disteso su una coperta a guardare le nuvole.
Era troppo tempo che non lo facevo...oziare...dimenticarsi del tempo aiuta a dilatarlo...stavo lì, in baita da Giorgio, faceva fresco e mi sono dimenticato di tutto.
Nel cielo le nuvole andavano e tornavano senza senso apparente.
Bianco e azzurro.


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Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto.


".....Non si capisce.E'una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no vi esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata una guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse"A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave"...

Le ultime due sono di Alessandro Baricco, "Novecento".

Salvatores ne ha tratto "La leggenda del pianista sull'Oceano".


A presto.

Aldo

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Cosa dire? Aldo, riesci sempre a dare uno spessore e una dimensione palpabile a quello che scrivi. Riesci a trasmettere tutte le sensazioni che provi nelle tue esperienze in modo fluido ed efficace.
Questa estate è stata, per me diversa dalle altre, ho conosciuto persone nuove e posti diversi dal solito. Ho conosciuto meglio e più a fondo i miei amici, scoprendone doti positive e atteggiamenti per me irritanti.
Ho fatto il bagno in un lago, era la prima volta... e l'acqua era dolce, lo so che non ho scoperto niente, ma la cosa mi ha impressionato.
Ho riassaporato il piacere di ballare, da solo, ma anche accompagnato... mi ero dimenticato di quanto fosse eccitante e trasmettesse elettricità.
Questo è "tutto", o quasi, anche se scrivendolo in modo così sintetico non rende giustizia alle emozioni da me provate.

24/8/06  
Anonymous Anonymous said...

Già...concordo! Sei un tipo dalle mani d'oro sia nel suonare, sia nello scrivere e sia nel "pensare" Aldo...!
Spero che ti porti consiglio quest'anno ricco di esperienze e di scelte di vita...!
Gli amici inoltre sai benissimo che nonostante la distanza di tempo e di luogo ci sono sempre! E' nel cuore che vivono e sei tu che fai in modo non si spengano...!
Sai benissimo che sei appoggiato da loro nell'intraprendere questo nuovo percorso di vita...!
Sii sereno sempre nel ricordarti i momenti con gli amici e mi raccomando: non scacciare mai gli attimi di malinconia perchè sono belli e fanno crescere!
Un bacione

28/8/06  
Blogger poastro said...

"Durante i tanti viaggi ho sentito la mancanza dei miei amici, quelli stretti. Mi è mancata un pizzico di quotidianità con loro che un telefono certo non aiuta a riempire. In questo periodo di intensi cambiamenti ed evoluzione della mia vita, gli amici sono quello specchio in cui mi guardo per meglio capirmi. Io sono loro e loro sono me."

Assolutamente daccordo: non potevi aver espresso questo concetto in maniera migliore!
Complimenti Aldo!

Fabio Gava
www.fabiogava.com
www.fabiogava.info

18/9/06  

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