Riemergere
Riemergere in superficie, dopo una lunga meditativa apnea.
Ma non è che nulla non sia stato annotato. E quindi iniziamo a colmare questo silenzio durato qualche anno.
Buon viaggio.
Gli appunti che seguono non sono stati riordinati in ordine cronologico, ma, tanto, qualcuno dice che forse il tempo non esiste.
Tra giugno e luglio del 2011 ero a Kauai a registrare il disco "Mari Lontani" del Quartetto Desueto. L'atmosfera magica dell'isola mi riabbracciava intatta come la prima volta che ci avevo messo piede, nel settembre 2006.
Ecco qualche pagina dal "Diario di bordo".
Quartetto Desueto a Kauai (USA)
20 giugno Kauai, North Shore, Pacific Ocean.
Pensavo di finire all'inferno prima o poi, invece eccomi qui in paradiso. O quasi: in ogni caso ci sono molto vicino, sono alle Hawaii.
Kauai, l’isola dove stiamo, si conferma uno spettacolo anche in questo terzo viaggio e la scelta di lavorare con Ron Pendragon come fonico la migliore delle scelte possibili.
Mi sono sintonizzato senza fatica ai ritmi blandi dell'isola, una velocità in sincrono con il respiro della terra: tempi lenti, pacati, non pigri. Ci si sveglia presto al mattino, più o meno all'alba, la giornata finisce non molto dopo il tramonto. C'e' il tempo di registrare e andare a fare un bagno in una delle incredibili spiagge che ci sono qui nel North Shore di Kauai. Gli Smarts sono una famiglia splendida, ci hanno offerto ospitalità e grande aiuto; per tenere le mani calde spesso e volentieri io e Kirk ci facciamo una suonata, Eli, 11 anni, si aggiunge alla jam, facendoci puntualmente sgranare gli occhi. Ieri, domenica, giornata libera: camminata di qualche miglio sulla costa di Na Pali sul sentiero di Kalalau, per arrivare fino alla spiaggia di Hanakapi’ai. Roccia lavica, vegetazione dirompente, fiori e frutti coloratissimi, un cielo infinito solcato da differenti strati di nuvole che si muovono assecondando le correnti d'aria che dall'entroterra si spostano verso il mare e viceversa; l'oceano come orizzonte visivo e sonoro. Contemplare il moto infinito delle onde rimane una delle mie occupazioni preferite.
Ieri spirava un vento deciso e sulla spiaggia scrosciavano cavalloni di intensità tale da impedire ogni idea di tuffo in acqua. Ho pure visto i delfini saltare, l'altro giorno, all'interno del perimetro della baia di Kalihiwai.
Le registrazioni scorrono via fluide, abbiam già messo giù le prime canzoni. Ron lavora senza fretta, perfettamente organizzato e con grande abilità: ci fidiamo ad occhi chiusi di lui.
Stare qui ci ha schiarito le idee , gli ultimi dubbi si sono dissolti. Sono curioso di sentire il lavoro ultimato.
24 giugno
Ieri e' arrivato Cesare. Siamo andati a prenderlo all'aeroporto di Lihue poco prima delle nove di sera: aveva piovuto, poi, in pochi attimi, il cielo era sgombro da nuvole, una distesa di stelle. Pronta la classica collana di fiori di benvenuto: era la prima che facevo. Tora ed Eli mi hanno spiegato il metodo, semplice ed intuitivo; abbiamo usati i fiori bianchi e gialli che abbondano nel loro giardino.
Come benvenuto mi sembrava l'ideale cantargli "...e benvenuti a 'sti frocioni, belli grossi e capoccioni" , come nella scena cult di Lino Banfi in un qualche film anni '80. Ci siam fatti due risate, lui era stanco e felice di essere arrivato. Frastornato dall'aria dell'isola dopo 36 ore di voli e attese per le coincidenze.
Oggi in studio stiamo completando "Oceano Mare": rotonda.
Sono finalmente contento di "Era zero": l'ho scritta 11 anni fa e ora ha raggiunto la sua versione definitiva. In quel pezzo ha fatto pure una parte Eli, il figlio di Kirk.
Pranzo con pollo cotto nell'alga. Davvero buono.
Aldo
25 giugno
Continua il diario da Kauai.
Approfitto per scrivere usando gli inevitabili tempi morti che si creano durante le session di registrazione di un disco.
Oggi entra il sole dalle ampie finestre dello studio, i giorni scorsi sono state frequenti le piogge tropicali: a volte fitte e scroscianti, altre lievi, come se l'acqua provenisse da un vaporizzatore.
Il sole potente comunque bucava lo strato bianco o violetta delle nuvole quando era più sottile, creando interessanti giochi di luce e riflessi.
Versi di animali filtrano dalle zanzariere che proteggono porte e finestre: Ron qui fuori ha sette capre che passano il tempo brucando e guadagnando le cime del loro microcosmo fatto di ciuffi d'erba, tronchi d'albero, una vecchia cuccia del cane e sassi neri sparsi.
Gli uccelli passano spesso a cantarci qualcosa, appollaiandosi sulla rete che delimita il giardino, probabilmente attirati dai suoni che escono dalla casa. Ci sono pure galli e galline selvatiche, pressoché ovunque sull’isola: t’ attraversano la strada, li trovi in spiaggia, sui campi coltivati, insomma, a me sembra stiano a Kauai come le vacche sacre all'India. Nessuno le tocca, ci sono, colorano il paesaggio e allo stesso tempo è come se fossero invisibili.
Nell'onda tropicale abbiamo registrato Oceano Mare.
Il pezzo fluttua letteralmente dalle casse della nostra macchina quando facciamo gli ascolti test durante il rientro dallo studio alla farm dove stiamo.
Ha una sua rotazione interessante, puntellata dalla linea di basso e dalle chitarre, con le percussioni a creare le dinamiche sul magmatico tappeto sonoro.
Ora siamo alle prese con "Parlami" che si conferma ostica da registrare, come in pre produzione.
Ieri sera, dopo esser rientrato dallo studio e prima di andare a suonare ho fatto un salto all'oceano.
Adoro la spiaggia di Kalihi ( conosciuta anche come Rock Quarry), si trova molto vicino alla nostra alla farm. E' una spiaggia alla fine di una strada sterrata, di quelle che noi chiamiamo bianche, ma qui la terra e' rossastra, come quella dei campi da tennis: si procede per una discesa ripida e scivolosa per un tratto, c’è da guidare con cautela.
Una pineta delimita la distesa di sabbia, e crea un riparo naturale durante una di quelle brevi e frequenti piogge di qui. Sul limitare dell'altro lato sfocia un placido fiume, alimentato dalle generose cascate del piovoso e umido interno dell'isola. Di solito usano la bocca del fiume i surfisti per lavare con acqua dolce le loro tavole dal sale marino, anche farsi qualcosa di simile ad una doccia, con i tempi dilatati di una abluzione, alla fine della loro sessione di onde.
I tramonti qui sono sempre emozionanti, il sole e' dietro le tue spalle mentre guardi l'oceano spumeggiante, colora il tuo sguardo di viola ed arancione a piene mani, virando anche verso giallo, rosa o porpora.
A farla breve sono andato giù in spiaggia a rilassarmi una mezz'ora, con Max e un paio di tavole da body surfing, buggy surfing o come cavolo si scrive. I primi dieci minuti abbiam preso le nostre onde in cresta, divertendoci un sacco, mentre l'oceano si esprimeva rilasciando onde a bassa intensità; poi, d'improvviso, ne arriva una serie che ci butta letteralmente per aria, capovolgendoci: sbattiamo sulla sabbia sott'acqua e un poco ci spaventiamo.
Mentre scrivo mi e' venuta un'idea simpatica per la ritmica di Parlami. Vado. Una specie di ritmo jungle. Sentiamo come gira; con Max e Giacomo sviluppiamo la nuova idea ritmica in poco tempo. Sembra già pronta. Aloha
2 Luglio 2011
Località Wailua, studio di Ron Pendragon.
L’ isola di Kauai è la piu' vecchia geologicamente e la piu' a nord dell'arcipelago delle Hawaii, un gruppo di otto isole maggiori e altre più piccole situate in mezzo all’Oceano Pacifico; l’arcipelago appartiene geograficamente al continente dell’ Oceania.
Circa sei ore d'aereo e 4.000 km dalla costa californiana, altrettante da Tahiti.
Fuori piove fitto. Il tempo sembrava essersi stabilizzato nei giorni scorsi, con notti stellate e solo qualche leggera precipitazione sparsa durante il giorno. Invariata in queste tre settimane sull'isola e' rimasta la fitta pioggia delle sette del mattino, all’alba il cielo è sempre una tavolozza di colori, poi puntualmente le nuvole si ammassano e coprono il cielo fino alle otto. Come se dopo troppo colore il cielo si facesse una doccia.
C'e' molta aspettativa per il nostro concerto di stasera al Tahiti Nui, verrà un sacco di gente.
Alla batteria Elijah Lenhart, polistrumentista dallo sguardo luminoso, senso del tempo innato, grande spiritualità. Kirk Smart, Jeff Caldwell e Allan Thomas ospiti.
In questi giorni e'successo un po' di tutto.
In studio il tempo sta per scadere e stiamo letteralmente correndo.
Siamo sempre qui quando non siamo a impegnati a suonare fuori.
Ma ieri sera io e Giacomo per il suo compleanno ci siamo regalati un giro in Harley, senza casco, qui e' permesso, obbligatori sono gli occhiali da sole.
Dalla quasi montagna di Wailua alla costa oceanica, attraversando prima il paese di Kapa'a e raggiungendo quindi la statale che costeggia l'oceano e poi su a nord, fino a Kilauea , persi in un cielo striato di viola ed arancione, nuvole incendiate all'orizzonte e il mare perla, oro e argento. Senza casco e' pericoloso e' vero, non si discute, ma una volta, una volta sola e dove se non qui, ci sta.
Il paesaggio tropicale nel tramonto, a bordo di una Harley che vibra come un gigantesco moscone, è indimenticabile.
Un paio di giorni fa in studio sono passati David Crosby e Graham Nash. C'era la possibilità, ci avevano accennato qualcosa in proposito, ma non si sapeva niente di certo sull'eventuale quando. In studio da Ron c'erano quella mattina Cesare e Giacomo che registravano delle voci. E dopo un poco si vedono arrivare questi due, David Crosby in maglietta nera, capelli lunghi e baffi spioventi, candidamente bianchi, la testa in un cappellino da baseball. Mr Nash sprigiona una luce magnetica dagli occhi, concentrazione pura. Io e Mauro siamo arrivati sul finire di questo magico momento. In ogni caso bella emozione per tutta la band. Hanno anche ascoltato qualcosa di quello che avevamo registrato nei giorni precedenti. Probabilmente li rivedremo in autunno, incrociamo le dita. Mr Nash ho avuto il piacere di conoscerlo nel 2006 a casa di Pierce Brosnan, stavamo suonando lì quando ad un certo punto del party lo vediamo entrare. Che serata pazzesca, quella. Indimenticabile. Che ci facevano qui in studio ? Beh, Graham Nash vive su quest'isola da ormai il 1970 o giù di lì, Crosby era di passaggio. Sono stati invitati in studio da Allan Thomas. Facendo due chiacchiere con Allan e' stato interessante sentire cosa gli hanno risposto C&N per il compenso: "Fai anche tu per altri quanto noi abbiamo fatto per te". Riportata così ha un retrogusto cristiano, ma si può semplicemente dire che sia una questione di cuore.
Il disco sta prendendo la sua forma definitiva.
Ieri sono passati Michael Ruff e Kirk Smart a registrare.
Due grandi.
Mr Ruff ha suonato pianoforte a coda, accordion, sinth e organo B3.
Kirk la lap steel, chitarra e un altro liuto che si suona in accordatura aperta con la slide, una weissenborn.
Ci sono dei pezzi che sono veramente venuti bene: carichi, colorati e vivi. Davvero, non vedo l'ora di vederlo stampato e riascoltato con calma, dopo questa tirata.
Alla fine siamo riusciti a fare le corse anche qui, incredibile. A Kauai.
Devo ancora partire da qui che già ho voglia di tornarci.
Mahalo a tutti.
Aldo
Ma non è che nulla non sia stato annotato. E quindi iniziamo a colmare questo silenzio durato qualche anno.
Buon viaggio.
Gli appunti che seguono non sono stati riordinati in ordine cronologico, ma, tanto, qualcuno dice che forse il tempo non esiste.
Tra giugno e luglio del 2011 ero a Kauai a registrare il disco "Mari Lontani" del Quartetto Desueto. L'atmosfera magica dell'isola mi riabbracciava intatta come la prima volta che ci avevo messo piede, nel settembre 2006.
Ecco qualche pagina dal "Diario di bordo".
Quartetto Desueto a Kauai (USA)
20 giugno Kauai, North Shore, Pacific Ocean.
Pensavo di finire all'inferno prima o poi, invece eccomi qui in paradiso. O quasi: in ogni caso ci sono molto vicino, sono alle Hawaii.
Kauai, l’isola dove stiamo, si conferma uno spettacolo anche in questo terzo viaggio e la scelta di lavorare con Ron Pendragon come fonico la migliore delle scelte possibili.
Mi sono sintonizzato senza fatica ai ritmi blandi dell'isola, una velocità in sincrono con il respiro della terra: tempi lenti, pacati, non pigri. Ci si sveglia presto al mattino, più o meno all'alba, la giornata finisce non molto dopo il tramonto. C'e' il tempo di registrare e andare a fare un bagno in una delle incredibili spiagge che ci sono qui nel North Shore di Kauai. Gli Smarts sono una famiglia splendida, ci hanno offerto ospitalità e grande aiuto; per tenere le mani calde spesso e volentieri io e Kirk ci facciamo una suonata, Eli, 11 anni, si aggiunge alla jam, facendoci puntualmente sgranare gli occhi. Ieri, domenica, giornata libera: camminata di qualche miglio sulla costa di Na Pali sul sentiero di Kalalau, per arrivare fino alla spiaggia di Hanakapi’ai. Roccia lavica, vegetazione dirompente, fiori e frutti coloratissimi, un cielo infinito solcato da differenti strati di nuvole che si muovono assecondando le correnti d'aria che dall'entroterra si spostano verso il mare e viceversa; l'oceano come orizzonte visivo e sonoro. Contemplare il moto infinito delle onde rimane una delle mie occupazioni preferite.
Ieri spirava un vento deciso e sulla spiaggia scrosciavano cavalloni di intensità tale da impedire ogni idea di tuffo in acqua. Ho pure visto i delfini saltare, l'altro giorno, all'interno del perimetro della baia di Kalihiwai.
Le registrazioni scorrono via fluide, abbiam già messo giù le prime canzoni. Ron lavora senza fretta, perfettamente organizzato e con grande abilità: ci fidiamo ad occhi chiusi di lui.
Stare qui ci ha schiarito le idee , gli ultimi dubbi si sono dissolti. Sono curioso di sentire il lavoro ultimato.
24 giugno
Ieri e' arrivato Cesare. Siamo andati a prenderlo all'aeroporto di Lihue poco prima delle nove di sera: aveva piovuto, poi, in pochi attimi, il cielo era sgombro da nuvole, una distesa di stelle. Pronta la classica collana di fiori di benvenuto: era la prima che facevo. Tora ed Eli mi hanno spiegato il metodo, semplice ed intuitivo; abbiamo usati i fiori bianchi e gialli che abbondano nel loro giardino.
Come benvenuto mi sembrava l'ideale cantargli "...e benvenuti a 'sti frocioni, belli grossi e capoccioni" , come nella scena cult di Lino Banfi in un qualche film anni '80. Ci siam fatti due risate, lui era stanco e felice di essere arrivato. Frastornato dall'aria dell'isola dopo 36 ore di voli e attese per le coincidenze.
Oggi in studio stiamo completando "Oceano Mare": rotonda.
Sono finalmente contento di "Era zero": l'ho scritta 11 anni fa e ora ha raggiunto la sua versione definitiva. In quel pezzo ha fatto pure una parte Eli, il figlio di Kirk.
Pranzo con pollo cotto nell'alga. Davvero buono.
Aldo
25 giugno
Continua il diario da Kauai.
Approfitto per scrivere usando gli inevitabili tempi morti che si creano durante le session di registrazione di un disco.
Oggi entra il sole dalle ampie finestre dello studio, i giorni scorsi sono state frequenti le piogge tropicali: a volte fitte e scroscianti, altre lievi, come se l'acqua provenisse da un vaporizzatore.
Il sole potente comunque bucava lo strato bianco o violetta delle nuvole quando era più sottile, creando interessanti giochi di luce e riflessi.
Versi di animali filtrano dalle zanzariere che proteggono porte e finestre: Ron qui fuori ha sette capre che passano il tempo brucando e guadagnando le cime del loro microcosmo fatto di ciuffi d'erba, tronchi d'albero, una vecchia cuccia del cane e sassi neri sparsi.
Gli uccelli passano spesso a cantarci qualcosa, appollaiandosi sulla rete che delimita il giardino, probabilmente attirati dai suoni che escono dalla casa. Ci sono pure galli e galline selvatiche, pressoché ovunque sull’isola: t’ attraversano la strada, li trovi in spiaggia, sui campi coltivati, insomma, a me sembra stiano a Kauai come le vacche sacre all'India. Nessuno le tocca, ci sono, colorano il paesaggio e allo stesso tempo è come se fossero invisibili.
Nell'onda tropicale abbiamo registrato Oceano Mare.
Il pezzo fluttua letteralmente dalle casse della nostra macchina quando facciamo gli ascolti test durante il rientro dallo studio alla farm dove stiamo.
Ha una sua rotazione interessante, puntellata dalla linea di basso e dalle chitarre, con le percussioni a creare le dinamiche sul magmatico tappeto sonoro.
Ora siamo alle prese con "Parlami" che si conferma ostica da registrare, come in pre produzione.
Ieri sera, dopo esser rientrato dallo studio e prima di andare a suonare ho fatto un salto all'oceano.
Adoro la spiaggia di Kalihi ( conosciuta anche come Rock Quarry), si trova molto vicino alla nostra alla farm. E' una spiaggia alla fine di una strada sterrata, di quelle che noi chiamiamo bianche, ma qui la terra e' rossastra, come quella dei campi da tennis: si procede per una discesa ripida e scivolosa per un tratto, c’è da guidare con cautela.
Una pineta delimita la distesa di sabbia, e crea un riparo naturale durante una di quelle brevi e frequenti piogge di qui. Sul limitare dell'altro lato sfocia un placido fiume, alimentato dalle generose cascate del piovoso e umido interno dell'isola. Di solito usano la bocca del fiume i surfisti per lavare con acqua dolce le loro tavole dal sale marino, anche farsi qualcosa di simile ad una doccia, con i tempi dilatati di una abluzione, alla fine della loro sessione di onde.
I tramonti qui sono sempre emozionanti, il sole e' dietro le tue spalle mentre guardi l'oceano spumeggiante, colora il tuo sguardo di viola ed arancione a piene mani, virando anche verso giallo, rosa o porpora.
A farla breve sono andato giù in spiaggia a rilassarmi una mezz'ora, con Max e un paio di tavole da body surfing, buggy surfing o come cavolo si scrive. I primi dieci minuti abbiam preso le nostre onde in cresta, divertendoci un sacco, mentre l'oceano si esprimeva rilasciando onde a bassa intensità; poi, d'improvviso, ne arriva una serie che ci butta letteralmente per aria, capovolgendoci: sbattiamo sulla sabbia sott'acqua e un poco ci spaventiamo.
Mentre scrivo mi e' venuta un'idea simpatica per la ritmica di Parlami. Vado. Una specie di ritmo jungle. Sentiamo come gira; con Max e Giacomo sviluppiamo la nuova idea ritmica in poco tempo. Sembra già pronta. Aloha
2 Luglio 2011
Località Wailua, studio di Ron Pendragon.
L’ isola di Kauai è la piu' vecchia geologicamente e la piu' a nord dell'arcipelago delle Hawaii, un gruppo di otto isole maggiori e altre più piccole situate in mezzo all’Oceano Pacifico; l’arcipelago appartiene geograficamente al continente dell’ Oceania.
Circa sei ore d'aereo e 4.000 km dalla costa californiana, altrettante da Tahiti.
Fuori piove fitto. Il tempo sembrava essersi stabilizzato nei giorni scorsi, con notti stellate e solo qualche leggera precipitazione sparsa durante il giorno. Invariata in queste tre settimane sull'isola e' rimasta la fitta pioggia delle sette del mattino, all’alba il cielo è sempre una tavolozza di colori, poi puntualmente le nuvole si ammassano e coprono il cielo fino alle otto. Come se dopo troppo colore il cielo si facesse una doccia.
C'e' molta aspettativa per il nostro concerto di stasera al Tahiti Nui, verrà un sacco di gente.
Alla batteria Elijah Lenhart, polistrumentista dallo sguardo luminoso, senso del tempo innato, grande spiritualità. Kirk Smart, Jeff Caldwell e Allan Thomas ospiti.
In questi giorni e'successo un po' di tutto.
In studio il tempo sta per scadere e stiamo letteralmente correndo.
Siamo sempre qui quando non siamo a impegnati a suonare fuori.
Ma ieri sera io e Giacomo per il suo compleanno ci siamo regalati un giro in Harley, senza casco, qui e' permesso, obbligatori sono gli occhiali da sole.
Dalla quasi montagna di Wailua alla costa oceanica, attraversando prima il paese di Kapa'a e raggiungendo quindi la statale che costeggia l'oceano e poi su a nord, fino a Kilauea , persi in un cielo striato di viola ed arancione, nuvole incendiate all'orizzonte e il mare perla, oro e argento. Senza casco e' pericoloso e' vero, non si discute, ma una volta, una volta sola e dove se non qui, ci sta.
Il paesaggio tropicale nel tramonto, a bordo di una Harley che vibra come un gigantesco moscone, è indimenticabile.
Un paio di giorni fa in studio sono passati David Crosby e Graham Nash. C'era la possibilità, ci avevano accennato qualcosa in proposito, ma non si sapeva niente di certo sull'eventuale quando. In studio da Ron c'erano quella mattina Cesare e Giacomo che registravano delle voci. E dopo un poco si vedono arrivare questi due, David Crosby in maglietta nera, capelli lunghi e baffi spioventi, candidamente bianchi, la testa in un cappellino da baseball. Mr Nash sprigiona una luce magnetica dagli occhi, concentrazione pura. Io e Mauro siamo arrivati sul finire di questo magico momento. In ogni caso bella emozione per tutta la band. Hanno anche ascoltato qualcosa di quello che avevamo registrato nei giorni precedenti. Probabilmente li rivedremo in autunno, incrociamo le dita. Mr Nash ho avuto il piacere di conoscerlo nel 2006 a casa di Pierce Brosnan, stavamo suonando lì quando ad un certo punto del party lo vediamo entrare. Che serata pazzesca, quella. Indimenticabile. Che ci facevano qui in studio ? Beh, Graham Nash vive su quest'isola da ormai il 1970 o giù di lì, Crosby era di passaggio. Sono stati invitati in studio da Allan Thomas. Facendo due chiacchiere con Allan e' stato interessante sentire cosa gli hanno risposto C&N per il compenso: "Fai anche tu per altri quanto noi abbiamo fatto per te". Riportata così ha un retrogusto cristiano, ma si può semplicemente dire che sia una questione di cuore.
Il disco sta prendendo la sua forma definitiva.
Ieri sono passati Michael Ruff e Kirk Smart a registrare.
Due grandi.
Mr Ruff ha suonato pianoforte a coda, accordion, sinth e organo B3.
Kirk la lap steel, chitarra e un altro liuto che si suona in accordatura aperta con la slide, una weissenborn.
Ci sono dei pezzi che sono veramente venuti bene: carichi, colorati e vivi. Davvero, non vedo l'ora di vederlo stampato e riascoltato con calma, dopo questa tirata.
Alla fine siamo riusciti a fare le corse anche qui, incredibile. A Kauai.
Devo ancora partire da qui che già ho voglia di tornarci.
Mahalo a tutti.
Aldo
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