Wednesday, June 28, 2006

La calda estate del 2006

L a calda estate del 2006 è iniziata a dire il vero con con una prima settimana di giugno dalle temperature decisamente sotto la media.
Ora il termometro segna ben oltre i trenta gradi e vi garantisco che a Bologna si schiatta...
Le giornate, anzi le settimane stanno scorrendo via veloci preso come sono tra mille cose. In accademia il giorno d'insegnamento settimanale che dovevo fare inizialmente si è in un primo momento raddoppiato, ora ne faccio tre a settimana e a volte, come in questa quattro. La fatica è notevole, visti i frequenti viaggi e il caldo, appunto, ma ampiamente ripagata dalla soddisfazione di esser riuscito ad entrare in un ambiente importante ed essermi ritagliato con discrezione uno spazio e soprattutto il rispetto di colleghi e allievi.
Mi è da stimolo per ristudiare o approfondire vari aspetti della didattica musicale. Il livello degli allievi nei corsi è buono, alcuni di loro già si esibiscono con regolarità live e sono ottimi musicisti. Quindi riuscire a stimolarli e catturare il loro interesse è una sfida che rinnovo con piacere ogni giorno.
Per la prossima stagione ho in mente delle cose interessanti sempre legate alla didattica da sperimentare a scuola. Sono curioso...

Oltre ad insegnare sto anche suonando tre, quattro, cinque volte a settimana.
Con formazioni diverse, contesti diversi. E'un periodo denso, dicevo. Mi sto impegnando al massimo per raggiungere una posizione lavorativa migliore, nel senso che cerco di migliorare la qualità del mio lavoro. Anche se a prima vista sembra che sia la quantità ad aumentare, questo serve a me stesso per sperimentare diversi ambiti e rimettermi in gioco.
Alla fine dell'estate, dopo tantissimo live ho deciso di dedicarmi maggiormente alla composizione. Ho delle idee che sento la necessità di approfondire. Concetti musicali e sviluppo della composizione stanno diventando una priorità, mescolando generi musicali, ma anche diverse forme d'arte.
La riduzione dei concerti a livello numerico sarà notevole, in modo da avere più spazio per la riflessione e la salvaguardia di una certa freschezza mentale necessaria per l'atto compositivo. Ho tanti spunti che ho trascritto e/o registrato che aspettano di esser presi per mano ed esser finalizzati, concretizzati.

Il mio intento è quello di dedicarmi alla ricerca di un suono e stile di scrittura identificabile, anche se trasversale a diverse tipologie di musica. So che ci sarà molto da lavorare, ma sono anche motivatissimo.
Collaborerò con diversi artisti, primo fra tutti Giacomo. Abbiamo in testa l'idea di formalizzare questo sodalizio che dura da tanto tempo, un riappropriarci della nostra identità che si è diluita nelle varie formazioni che abbiamo formato. Le idee si stanno schiarendo in proposito, ma è ancora un po'presto per ufficializzarle. Preferiamo aspettare la fine dell'estate.
Fra le varie persone sicuramente continuerà la collaborazione con James Thompson. Ma anche con Davide Drusian, R.Buttignol e Cocco Marinoni, con questi ultimi stiamo facendo degli interessanti esperimenti con il computer che non vedo l'ora di poter far ascoltare. Spero di poter risuonare con Bruno Farinelli, eccelente batterita bolognese.
Ci sarà anche una collaborazione con Andy, amico londinese di professione dj.
Un'altra cosa che amo è 'incrocio tra musica e arte visive che svilupperò ancora. Qui mi sarà di grande aiuto Serse, un amico prezioso, saggio e pittore di grande talento.

Insomma...la mia testa è un cantiere che lavora sette giorni su sette...anche se il desiderio di una vacanza rigenerante è forte. All'orizzonte non c'è però questa prospettiva, tengo duro, lavoro sodo sicuro che servirà. La vacanza me la concederò al momento giusto, quando sentirò di aver centrato un paio di obiettivi, non si lasciano le cose a metà.


Questo è un Blog camaleontico...si fanno viaggi onirici, si parla d'amore, musica e di vita...oggi ho voluto scrivere e descrivere tra le righe cosa sto facendo in queste settimane...vi ho risparmiato i pasti saltati, le code in tangenziale, gli oggetti smarriti inevitabile corollario di una vita nomade. Non è certo questo quello che mi pesa, mi manca di più il tempo per fare due chiacchiere con i miei amici, andare al mare una mezza giornata, fare il bagno ed oziare.
La vita quando scorre così veloce lascia una strana sensazione di qualcosa di incompiuto. Difficilmente giustificabile vista la mole di cose che si fanno, ma è questo quello che rimane sul palato...Realizzare e compiere fino in fondo aiuterà a dare un senso.

Amo la musica.
Vi saluto con un sorriso.