Thursday, May 25, 2006

Ma c'è anche bisogno di un titolo?

Di cosa si tratta?
Di musica, politica calcio chitarre o altro?

No, grazie...oggi no.
Oggi è uno di quei giorni che appena apri gli occhi ancora stropicciati dal sonno già ti chiedi cosa non va. Ti alzi, vai verso il bagno a lavarti viso e denti, ti guardi allo specchio e pensi che se te ne torni a dormire fai la cosa giusta.
Invece niente, siamo grandicelli ormai, non ci possiamo mica nascondere sotto le coperte: su, allora, incontro ad una nuova meravigliosa giornata.
C'è il sole.
Quindi: caffè, lavori vari al computer, esco di casa a piedi per andare dalla prossima traduttrice in inglese del sito per programmare il lavoro.
Sono in anticipo, alle 11,30 ho lezione quindi riesco a sbrigare un po' di lavoro al pc.
Faccio una capatina nel sito, compleanno di Bob Dylan e fra le centinaia di canzoni sue ne scelgo una, come una sorte di premonizione: "Don't think twice, it's all right".

Cosa vorrà dire?

Faccio la mia brava lezione alchè esco per pranzo...Zio Bob ha ragione, è meglio non pensare per due. Ci sono persone portate a farlo, io di indole sì, ma alla concretezza dei fatti o scappo appena vedo un bagliore di "vita di coppia" o mi faccio fregare dalla mia beata ingenuità.....ahhh.....fermiamoci qui.


Rimango a fissare la scottatura per tutto il giorno, perchè di questo si tratta.

Se penso alla canzone di De Gregori Bufalo Bill, quando canta a squarciagola" a quel tempo io ero un ragazzo che giocava a ramino e fischiava alle donne, credulone romantico con due baffi da uomo. Se avessi potuto scegliere tra la vita e la morte, tra la vita e la morte avrei scelto l'America...", un sorriso mi si apre in viso.

Cosa vuol dire tutto questo?
Dire e capire, comprendere le ragioni. Rifletto sulle dinamiche dei rapporti umani.
E ancora non trovo la strada, la risposta o...beh, semplicemente non è giornata.

Accidenti, mia madre e i suoi cavolo di proverbi...alla fine ha sempre ragione lei:
chi la fa l'aspetti...potrei intitolare così la mia giornata, oppure fratelli coltelli....
Vediamo...chi ben comincia è a metà dell'opera...sì, un senso in tutto questo c'è...anche se fa male ammetterlo.


Dicevamo, la vita a due...

Si conoscono così, ai confini della giornata. Lui offre a lei parole, gesti ad accompagnare frasi e larghi sorrisi. Lei sbuffa fumo di sigaretta e una piacevole sensazione d'intimità.
Gli occhi sono mobili e scivolano su angoli di pelle, anche solo immaginati.
Si guardano ancora e ciao vuol dire a presto.

Siamo già distesi, ma lui non pensa al sesso. Sente che lei è morbida, questo è gia abbastanza.
Lei lo stringe a se con fare quasi materno. E rimangono immobili un tempo infinito, dilatato nella notte.

La farfalla vola irregolare, in balia del vento e di una volontà che si contende a strappi il destino lungo una giornata. Vola, dicevo, colorata e semplice. Due ali e il cielo.

Chissà se sa di vivere solo una giornata?

E' sera.

Friday, May 19, 2006

Guardo l'orologio ieri sera ed erano già le due e venti....la jam session era iniziata alle 22....mhm...Grande jam anche ieri sera, all'interno del locale c'era un'energia potente e positiva che si è trasformata in musica.
Mi sono molto piaciute le band: The Dust, PIN e Borderline. Ma un grazie speciale va anche a due grandi musicisti che ci hanno fatto compagnia tutta la sera, Lorenzo di "Lorenzo&Monica" al flauto traverso e sax, Cesare dei "Fuori Orario" all'altro sax. Saltavano su e giù dal palco inventando riff su canzoni sentite per la prima volta, magari su di un originale come con i PIN, dando spinta e calore alla musica.
Bella soddisfazione averli tutta la sera lì con noi. E poi Luca Ferrari, sta diventando un grande batterista; è stato il perno e la spinta instancabile del momento topico della serata: "Rollin'and Tumblin'" con Max dei Trickster e Ingrid dei Big Mama a sprigionare blues e vita e amore ed energia allo stato puro con le loro voci. Il basso di Emilio, le chitarre di Alberto Toffoli e del chitarrista dei Trickster (chiedo perdono...non ricordo il nome al momento...), le percussioni di Alberto Pillon e appunto i fiati di Lorenzo e Cesare; Federico la nostra mascotte, al piano!. Il brano ha tranquillamente superato i 20 minuti di durata, ma ha fatto alzare tutti dalle sedie, le mani al cielo, sorrisi, brindisi e urla.....il ritmo era primordiale, sarebbe potuto durare all'infinito...assoli, scambi, dinamiche, riprese e tutto quello che una canzone può contenere...sudore, simbolo di sincerità.
E poi Alberto Visentin, Paolo Tochet, Paolo Mizzau, Alessio dei Big Mama, Zaza alle percussioni...e tanti altri.
Il pubblico: numeroso, attento, partecipe. E'stata una grande soddisfazione. Abbiamo iniziato a fine novembre con le prime jam session alla Baita di S:Vendemiano. Tra alti e bassi siamo sempre andati avanti. Ora abbiamo consolidato un piccolo movimento di persone. I musicisti intervenuti durante tutto l'arco dell'anno sono tantissimi, sicuramente più di un centinaio..il pubblico è via via aumentato, ma quello che vorrei sottolineare è la qualità del pubblico. L'apertura mentale di uscire di casa e non sapere che tipo di musica la jam offrirà. Magari più rock o più jazz come è successo altre volte, blues o gruppi che propongono originali. Più o meno riuscite le serate abbiamo sempre avuto un riscontro crescente. E poi Pierluigi che espone le sue opere, affiancate da quelle di altri artisti locali nostri coetanei. Un appuntamento per noi, per gli amanti del bello e del gusto dell'improvvisazione...

Il prossimo appuntamento con le jam session è a Levada, vicino ad Oderzo, domenica 28 maggio, dalle sette di sera in poi. Indicazioni precise on line a breve.

Continua....


A breve completerò il racconto del mese scorso, tra Scott Henderson , Stu Hamm, Bissonette, Koch, concerti, km e storie da raccontare...

Tuesday, May 16, 2006

Accidenti...

E' passato un sacco di tempo.
Si parlava ancora di elezioni, ultimi scampoli di campagna elettorale.
In compenso il governo ancora non c'è, sembra passato un secolo.
Nel frattempo il calcio, sport che amo profondamente, sta agonizzando.
Appare una morte lenta ed inevitabile, eppure sono sicuro che come l'araba fenice "il gioco della palla" avrà nuova vita.
Ma ora sono stomacato...i testi delle intercettazioni sono raccappriccianti per forma ancor prima che per contenuti...

Punto e a capo.


Parto dall'ultima settima, 8/14 maggio.

Lunedì 8 maggio arrivo a Bologna verso le 9 e 45. La Master Class con Greg Koch, Gregg Bissonette e Stu Hamm da lun a ven. Ero presente in veste di traduttore.
E'stata un'esperienza incredibile essere a contatto con musicisti di questo spessore.
Poter suonare con loro, imparare semplicemente stando loro vicino, osservandoli e respirando il loro amore per la musica.
I ragazzi del corso: ho conosciuto e reincontrato ottime persone e grandi musicisti. Dal primo momento si è instaurato un clima sereno, non di sfida, ma di sana competizione. Una competizione non ansiosa, ma piacevole e stimolante. Poter osservare da un punto di vista privilegiato, non quello di studente (anche se pronto ad imparare qualsiasi cosa di chiunque fosse lì...) e nemmeno quello di insegnante, mi permetteva di meglio cogliere come le personalità dei ragazzi fossero poi ben presenti nel loro modo di suonare. Il tono pacato, al limite della timidezza, sussurrato a bassa voce diventava una chitarra liquida e sinuosa. Occhi rapidi, chiari e attenti erano plettrate nervose, un fraseggio con qualche arabesco e qualche graffio. Capelli in movimento disegnavano fraseggi ampi e irregolari nei loro salti di ottava.


Al pomeriggio le prime prove con Bruno Farinelli e Giacomo per l'apertura a Scott Henderson....ma di questo ne parlerò dopo.

Martedì, dopo un'altra giornata intensa a scuola io e Giacomo siamo saliti fino a Pordenone al Deposito Giordani. Il Dottor Muzzin festeggiava i suoi splendidi 50 anni, non potevamo mancare.
Per iniziare il catering era di Umberto, Lorena e figlie del Nonna Lille...non aggiungo altro. Il locale è bello, adatto alla musica; fonici competenti. Alla spicciolata arrivano tantissimi musicisti che poi si alterneranno sul palco: Vincenzo Barattin, Denis Casari, Andrea Mizzau, Mauro Tolot, i Capitan Jive al completo...e altri.
Abbiamo aperto la serata io , Roby Buttignol alla batteria, Cocco al basso, Il Doc Muzzin "il Festeggiato" e un trombettista bravissimo da Los Angeles, Scott...ho purtroppo scordato il cognome. "All Blues", " Gimme some Lovin'" suonata come un gospel e "Dust My Broom". Poi ho anche avuto la fortuna di suonare qualche brano con il grande Enrico Crivellaro: che bella soddisfazione!


Mercoledì ancora a scuola. Alla sera seconde e ultime prove con Bruno Farinelli e Giacomo per l'apertura a Scott Henderson. Sarebbe stata il giorno successivo la prova del fuoco.....

Dopo un'altra giornata piena a scuola ci mettiamo in machina giov 11 intorno alle tre del pomeriggio per salire di nuovo in Veneto, a Conegliano per l'apertura a Mr Henderson. Sappiamo già che dopo di noi sul palco saliranno tre musicisti pazzeschi, il confronto è improponibile. Solo suonando mettendocela tutta, con il cuore in mano ce la possiamo cavare...
Ora voglio dire una cosa, forse l'aspetto più bello di questi giorni frenetici è il venire a contatto con molte persone, in questo caso molti grandi musicisti, anzi artisti. Ma chi mi ha più colpito è stato Bruno Farinelli.Suona benissimo, studia tanto e con regolarità e si sente eccome: stare vicino a lui mi ha stimolato tantissimo. Il suo curriculum è grande, ha suonato per anni con Elisa, fa parte della band di Mingardi, suona regolarmente per Cremonini, ha fatto delle cose per Dalla, ecc...Ma vorrei ricordare che a 12 anni ha visto le prove di Gerry Mulligan. Non metto aggettivi...ma se penso a quel sax mi vibra il corpo come il bastone di un rabdomante, vuoi che quel suono non sia rimasto nelle viscere di quel bambino/adolescente solo fintamente disinteressato? E il padre di Bruno che durante la guerra nel '44/'45 andava in bicicletta da Ferrara a Rovigo e ritorno per andare a suonare, strumenti a tracolla?
Quante vite...........
E lui, che era a Imola e al Primo Maggio, si era emozionato per suonare 4 brani 4 prima di Scott Henderson in un club. Una cover di M.Gaye in apertura, poi "Amelia" di Pastorius, una ballad di Mike Stern e un originale per chiudere, una corsa furibonda a 154 di metronomo per 7/8 minuti...
Felici abbiamo poi ascoltato il concerto dei maestri.
Abbiamo ricevuto molti applausi, anche durante i brani dopo la fine dei soli.



Continua...........