Wednesday, October 22, 2014

A passo d'uomo.

Ho organizzato una piccola rassegna di chitarristi al Jamba Laya, Bologna.
Quattro diverse declinazioni delle sei corde.

Jazz, fingerstyle, chitarra brasiliana, chitarra elettrica post moderna.

Marco Bovi il primo in calendario.

E questa sera, ovviamente, ero in prima fila ad ascoltarlo suonare.
Della chitarra jazz amo la vecchia scuola: Grant Green, Kenny Burrell,  Jim Hall; dei contemporanei il mio riferimento è da molto tempo Bill Frisell.  E Marco conosce il linguaggio old school alla perfezione, sia armonicamente che tecnicamente. Adoro sentirlo suonare così logico, sorprendente, leggiadro, fresco, dinamico. E mi inorgoglisce aver registrato un disco con lui.
A proposito, il disco che testimonia la nostra collaborazione s'intitolerà " A passo d'uomo", sarà pubblicato prima di Natale. Disco composto quasi essenzialmente di inediti, con un'unica eccezione per un brano del 1854. Tra le varie tracce vi anticipo che ci sarà quella che per me è la naturale prosecuzione di "Tranquilla", una canzone intitolata "Floyd". A differenza di "Tranquilla", suonata con due chitarre elettriche, questa volta il dialogo è tra due strumenti acustici. Come quasi tutto il resto del disco. L'equilibrio tra i nostri due stili l'abbiamo trovato suonando la chitarra classica e l'acustica, ricercando un' amalgama dove emergono simmetrie e contrasti.
Tra gli altri titoli "Miriam", "Marco a Sud", "Galleggiando".
In un paio di brani ci sono le percussioni del mio amico Chris Howard, musicista dell'area di Long Island, New York. Ed in altri tre abbiamo avuto l'apporto di Michael Ruff, tastierista e polistrumentista strepitoso residente a Kauai; come turnista ha collaborato con il top, qualche nome: Gino Vannelli, Chaka Khan, Bonnie Raitt, John Lee Hooker, Ricky Lee Jones, David Sanborn ....
Le registrazioni, io e Marco,  le abbiamo fatte in un paio di sessioni prima dell'inizio dell'estate ed una settembre di questo 2014 al Marizza Studio, lo studio di Paolo Pianezza a Monzuno, Appennino bolognese, con assistente in studio Paolo Filardi, che ha anche suonato il basso in una traccia.
Il mix ed il mastering sono curati da Ron Pendragon, che ha anche inserito suoni dell'isola di Kauai, arcipelago delle Hawaii, dove Ron risiede insieme a sua moglie Barbara.


La rassegna prosegue con Pietro Posani, giovanissimo talento bolognese; Giancarlo Bianchetti, storico chitarrista di Capossela, eccezionale esecutore di musica brasiliana; Alberto Milani, pordenonese, dotato di uno stile personale, perizia tecnica e ricerca del suono fuori dal comune.