Devo o non devo?
"Devo stare più tranquillo."
Spesso la notte, quando mi corico a letto mi ripeto questa frase.
Non c'è traccia d'ansia: pura e semplice constatazione.
Succede così.
Il significato vero dell'imperativo che mi rivolgo non è letterale.
Ma quello di guardare sempre un po' più un là, dopo un po'diventa un vizietto fastidioso.
La tranquillità è saper capire cosa sta succedendo, adesso.
Sì, adesso.
In questo preciso istante.
E in tutti i prossimi istanti presente a me stesso, non sempre nell'attesa di un dopo che inevitabilmente non arriverà mai.
Ci sposteremo eternamente paralleli sull'asse del tempo.
Oddio, che sciocco: eternamente...
Dissolvenza
Perchè scrivo?
proprio perchè ho bisogno di capire cosa succede ora: dilato il tempo nel battere sulla tastiera e quindi rallento quel che basta per poter fermare un momento in qualche frase, alcune parole.
E le ritrovo a qualche ora giorno settimana di distanza.
Scrivo perchè sono qui e mi piace essere qui dove sto, in questo preciso istante della mia vita. Allo stesso tempo scrivo perchè vorrei essere altrove, ovvero ricordare un luogo visto e lontano. Scrivo anche perchè è l'unico modo per poter accarezzare l'impossibile idea di esser qui e in un altro luogo al contempo.
Sogno.
Ritorniamo ancora per qualche riga sull'asse del tempo.
Il tempo è infinito. E così lo spazio. Infinite sono dunque le possibilità. Infinite varianti della stessa unica originaria storia.
Io suono il pianoforte. Tu lavi le tute spaziali.
Anno 2027 D.W.
Dopo Walter.
Che significa?
Walter è l'uomo, ma al contempo il figlio dello spazio.
Anno Domini 2019 D.C. (Dopo Cristo, questa volta) ci fu il primo parto sulla Luna.
Il primo Figlio dello Spazio. Nacque ed iniziò subito a parlare sovrapponendo lingue diverse mentre nel giro di un'ora crebbe fino a raggiungere la stazza d'un ventenne aitante. Lanciò il disco degli ABBA di sua madre come un discobolo contro il cruscotto della navicella spaziale distruggendo il tachimetro.
Guidò l'astronave versò la terra e si proclamò imperatore totale con il consenso di masse adoranti che hanno visto l'evento alla tv. Un supereroe.
Walter venne da noi in Olanda, in questa fattoria senza mulino a vento, circondata da tulipani gialli e rossi. Siamo circa in trenta. Lui è uscito dal fumetto e si è fatto realtà e noi contiamo i giorni come gli anni. Accompagno al piano i canti delle cerimonie e lei stende al sole le tute spaziali dei nostri bambini.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Forse merita una rilettura
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ascolto Flamenco.
Oggi la giornata è trascorsa serena, vado a letto estremamente rilassato.
Buonanotte
Spesso la notte, quando mi corico a letto mi ripeto questa frase.
Non c'è traccia d'ansia: pura e semplice constatazione.
Succede così.
Il significato vero dell'imperativo che mi rivolgo non è letterale.
Ma quello di guardare sempre un po' più un là, dopo un po'diventa un vizietto fastidioso.
La tranquillità è saper capire cosa sta succedendo, adesso.
Sì, adesso.
In questo preciso istante.
E in tutti i prossimi istanti presente a me stesso, non sempre nell'attesa di un dopo che inevitabilmente non arriverà mai.
Ci sposteremo eternamente paralleli sull'asse del tempo.
Oddio, che sciocco: eternamente...
Dissolvenza
Perchè scrivo?
proprio perchè ho bisogno di capire cosa succede ora: dilato il tempo nel battere sulla tastiera e quindi rallento quel che basta per poter fermare un momento in qualche frase, alcune parole.
E le ritrovo a qualche ora giorno settimana di distanza.
Scrivo perchè sono qui e mi piace essere qui dove sto, in questo preciso istante della mia vita. Allo stesso tempo scrivo perchè vorrei essere altrove, ovvero ricordare un luogo visto e lontano. Scrivo anche perchè è l'unico modo per poter accarezzare l'impossibile idea di esser qui e in un altro luogo al contempo.
Sogno.
Ritorniamo ancora per qualche riga sull'asse del tempo.
Il tempo è infinito. E così lo spazio. Infinite sono dunque le possibilità. Infinite varianti della stessa unica originaria storia.
Io suono il pianoforte. Tu lavi le tute spaziali.
Anno 2027 D.W.
Dopo Walter.
Che significa?
Walter è l'uomo, ma al contempo il figlio dello spazio.
Anno Domini 2019 D.C. (Dopo Cristo, questa volta) ci fu il primo parto sulla Luna.
Il primo Figlio dello Spazio. Nacque ed iniziò subito a parlare sovrapponendo lingue diverse mentre nel giro di un'ora crebbe fino a raggiungere la stazza d'un ventenne aitante. Lanciò il disco degli ABBA di sua madre come un discobolo contro il cruscotto della navicella spaziale distruggendo il tachimetro.
Guidò l'astronave versò la terra e si proclamò imperatore totale con il consenso di masse adoranti che hanno visto l'evento alla tv. Un supereroe.
Walter venne da noi in Olanda, in questa fattoria senza mulino a vento, circondata da tulipani gialli e rossi. Siamo circa in trenta. Lui è uscito dal fumetto e si è fatto realtà e noi contiamo i giorni come gli anni. Accompagno al piano i canti delle cerimonie e lei stende al sole le tute spaziali dei nostri bambini.
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Forse merita una rilettura
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Ascolto Flamenco.
Oggi la giornata è trascorsa serena, vado a letto estremamente rilassato.
Buonanotte